Disabilità

La legge quadro 104 del 1992 all’art.3 definisce la persona con handicap colui che presenta una minorazione fisica, psichica, sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione. L’OMS nel 2001 ha introdotto l’ICF, classificazione internazionale del funzionamento della disabilità e della salute, come strumento per misurare e classificare salute e disabilità. Questo strumento prende in considerazione, oltre che il corpo, la persona stessa ed il contesto dov’è inserita, valorizzando quindi il soggetto con i suoi problemi e limitazioni, ma anche risorse, e andando a vedere come il contesto sociale influisce positivamente o meno sul suo stato e sulle opportunità di partecipazione e integrazione.

Gli accertamenti relativi alla  minorazione,  alle  difficolta', alla  necessita'  dell'intervento  assistenziale  permanente  e  alla capacita' complessiva individuale residua sono effettuati dalle unita' sanitarie locali mediante le commissioni mediche.

In riferimento all'art. 14 della L. 328/00, la presa in carico è  multidisciplinare, in quanto nella disabilità si intrecciano vari aspetti: biologici, psicologici, sociali, assistenziali e familiari. È necessario che ci sia un efficace lavoro di equipe e di rete tra varie professionalità e istituzioni per la definizione di un progetto integrato e individualizzato, che deve essere concordato e approvato dalla persona interessata, se nelle condizioni di farlo, e dalla famiglia.

Per realizzare la piena integrazione socio-sanitaria della persona disabile l'Ambito Sociale 3 ha i seguenti obiettivi:

  1. Superamento dell'emarginazione ed esclusione sociale
  2. Sostegno alle famiglie
  3. Passare dall'approccio della prevenzione a quello dell'educazione
  4. Potenziare le opportunità di reinserimento sociale, lavorativo ed abitativo
  5. Garantire la maggiore qualità di vita possibile in ogni stadio di gravità della malattia alla persona interessata da problematiche di dipendenza o di salute mentale, alla sua famiglia e a chi, professionalmente o no, lo cura.

Altri obiettivi specifici:

  • Garantire la continuità di interventi integrati di prevenzione
  • Migliorare la circolazione delle informazione tra gli operatori istituzionali e la cittadinanza
  • Garantire la collaborazione con i servizi sanitari cui competono gli interventi integrati di cura e di riabilitazione
  • Dare continuità agli interventi di inclusione sociale e lavorativa
  • Migliorare la formazione degli educatori
  • Miglioramento della segnalazione dei casi (Medici di base, scuole)
  • Studiare le modalità di attivazione di un servizio “dopo di noi” di tiporesidenziale
  • Migliorare l'approccio multidimensionale finalizzato alla promozione delle aree dell'autonomia e del benessere (fisico, psichico, sociale).